Lo stress è una risposta fisiologica ed adattiva che ci prepara ad affrontare una determinata situazione. Senza tale risposta non saremmo in grado di reagire alle richieste e sollecitazioni del nostro ambiente. Per questo motivo si usa il termine eustress, lo stress positivo e benefico. Solo in alcune condizioni, quando lo stress diventa cronico, iniziano a generarsi risposte dis-adattative che a lungo termine possono associarsi a disturbi, con grandi problemi per la salute dell’individuo.
Negli ultimi anni, è sempre più evidente quanto lo stress cronico sia la causa di molte disfunzioni quali: insonnia, gastrite, colite, bruxismo, problemi comportamentali ed emozionali, deficit del sistema immunitario ecc. Ad ogni modo non sono quasi mai gli eventi esterni a noi ad interferire con il nostro benessere, ma la nostra reazione ad essi.
Come fa notare Hans Selye, “It’s not stress that kills us, it’s our reaction to it!” (“Non è lo stress che ci uccide, ma il modo in cui reagiamo”).
In generale, in un individuo sano la frequenza cardiaca risponde velocemente ai diversi stressor, modificandosi a seconda della situazione affinché l’organismo possa meglio adattarsi alle diverse esigenze richieste dall’ambiente. Quindi, avere una buona variabilità della frequenza cardiaca significa avere un buon grado di adattabilità psicofisica alle diverse circostanze della vita.
È noto che la frequenza cardiaca è definita come il numero medio di battiti cardiaci al minuto. Ma questo numero è solo un valore medio perché in realtà il tempo che intercorre fra un battito cardiaco e l'altro non è costante, ma cambia in continuazione. La Heart Rate Variability (HRV) è la naturale variabilità della frequenza cardiaca in risposta a diversi fattori quali il ritmo del respiro, gli stati emozionali (per esempio ansia o rabbia), un certo carico di stress ecc.
Le ricerche HeartMath da ormai 20 anni hanno dimostrato che nel momento in cui ognuno di noi prova emozioni negative (nervosismo, frustrazione, preoccupazione ecc.) il ritmo cardiaco ha picchi sempre più irregolari e frastagliati. Quando, invece, sperimentiamo un’emozione positiva (apprezzamento, amore, gratitudine) il ritmo cardiaco cambia istantaneamente, divenendo sempre più armonico, fino ad ottenere una vera e propria sincronizzazione tra il ritmo cardiaco e il nostro sistema nervoso (simpatico e parasimpatico).
La sincronizzazione tra il cuore, la mente e le emozioni influenza l’equilibrio ormonale e biochimico dell’intero organismo, creando uno stato che gli scienziati chiamano “coerente”. Lo stato di coerenza cardiaca così ottenuto porta a una maggiore chiarezza mentale, creatività e capacità di risoluzione di eventuali problemi, permettendoci di reagire in maniera più positiva e costruttiva alle situazioni stressanti.
L’approccio HeartMath alla gestione dello stress, offre degli strumenti semplici che aiutano ad aumentare la coerenza fisiologica favorendo il raggiungimento di un miglior stato di salute e aiutando a riconoscere certi modelli di risposta inconscia in relazione ad eventi stressanti.
Dott.ssa Laura Santini, Medico Chirurgo