Intervista ad Armin Profanter
General Manager - ADLER Spa Resort BALANCE
Armin, vuoi raccontarci qualcosa di te?
Molto volentieri. Ho 34 anni e due figli fantastici. Sono originario di Castelrotto, dove sono tornato a vivere l'anno scorso dopo ben16 anni.
Quali sono state le tappe più importanti della tua carriera?
Le tappe più importanti sono state le mie esperienze lavorative all’estero presso diversi hotel e ristoranti, tra i più rinomati d’Europa. Durante questo periodo non solo ho avuto la fortuna di conoscere e imparare molte cose, ma anche di vedere luoghi meravigliosi e incontrare persone eccezionali. Il mio viaggio mi ha portato dalla Svizzera all'Inghilterra, passando per Francia e Austria.
Anche la partecipazione ai campionati mondiali delle professioni di Calgary, dove sono persino riuscito a conquistare una medaglia, ha avuto un grande impatto sul mio percorso di vita.
Come sei approdato nel settore alberghiero, cosa ti ha ispirato? Qual è stato il motivo di questa scelta?
Ciò che mi ha ispirato maggiormente a intraprendere questa strada è stata la possibilità di lavorare con le persone e tra le persone, ma anche il fatto di poter coniugare il lavoro con il piacere di vedere il mondo e l’opportunità di fare esperienze in diversi reparti e ruoli all’interno della stessa struttura.
All’origine della mia scelta è stata probabilmente la mia vacanza estiva annuale di tre mesi con i miei nonni all’Alpe di Siusi. All'età di 10 anni ho avuto l'idea di aprire un “bar” al margine di un sentiero che passa proprio accanto alla nostra baita di montagna. Il bar era costituito da uno sgabello, una tovaglia e quattro bicchieri. Mi divertivo a servire agli escursionisti di passaggio succhi di lampone e di sambuco fatti in casa. Un ruscello adiacente fungeva da frigorifero. Erano bei tempi! 😊
Già all'inizio della tua carriera avevi lavorato nel ristorante e nel bar dell’ADLER DOLOMITI. Cosa ti ha spinto a tornare all’ADLER?
La cordialità della famiglia Sanoner, lo spirito di collaborazione e di amicizia che contraddistingue il team dell’ADLER e una clientela cortese che sa apprezzare la qualità del servizio e l’impegno del team. Tutti questi aspetti hanno lasciato in me ottimi ricordi e mi hanno convinto a tornare.
Quali sono le sfide quotidiane che ti trovi a dover affrontare come General Manager dell'ADLER Spa Resort BALANCE?
Per me è importante che sia gli ospiti che i collaboratori si sentano a proprio agio, che ci si vada incontro gli uni agli altri, con una comunicazione diretta e aperta. Solo così è possibile trovare le soluzioni giuste che tengono conto delle esigenze e delle prospettive di tutti.
Molto volentieri. Ho 34 anni e due figli fantastici. Sono originario di Castelrotto, dove sono tornato a vivere l'anno scorso dopo ben16 anni.
Quali sono state le tappe più importanti della tua carriera?
Le tappe più importanti sono state le mie esperienze lavorative all’estero presso diversi hotel e ristoranti, tra i più rinomati d’Europa. Durante questo periodo non solo ho avuto la fortuna di conoscere e imparare molte cose, ma anche di vedere luoghi meravigliosi e incontrare persone eccezionali. Il mio viaggio mi ha portato dalla Svizzera all'Inghilterra, passando per Francia e Austria.
Anche la partecipazione ai campionati mondiali delle professioni di Calgary, dove sono persino riuscito a conquistare una medaglia, ha avuto un grande impatto sul mio percorso di vita.
Come sei approdato nel settore alberghiero, cosa ti ha ispirato? Qual è stato il motivo di questa scelta?
Ciò che mi ha ispirato maggiormente a intraprendere questa strada è stata la possibilità di lavorare con le persone e tra le persone, ma anche il fatto di poter coniugare il lavoro con il piacere di vedere il mondo e l’opportunità di fare esperienze in diversi reparti e ruoli all’interno della stessa struttura.
All’origine della mia scelta è stata probabilmente la mia vacanza estiva annuale di tre mesi con i miei nonni all’Alpe di Siusi. All'età di 10 anni ho avuto l'idea di aprire un “bar” al margine di un sentiero che passa proprio accanto alla nostra baita di montagna. Il bar era costituito da uno sgabello, una tovaglia e quattro bicchieri. Mi divertivo a servire agli escursionisti di passaggio succhi di lampone e di sambuco fatti in casa. Un ruscello adiacente fungeva da frigorifero. Erano bei tempi! 😊
Già all'inizio della tua carriera avevi lavorato nel ristorante e nel bar dell’ADLER DOLOMITI. Cosa ti ha spinto a tornare all’ADLER?
La cordialità della famiglia Sanoner, lo spirito di collaborazione e di amicizia che contraddistingue il team dell’ADLER e una clientela cortese che sa apprezzare la qualità del servizio e l’impegno del team. Tutti questi aspetti hanno lasciato in me ottimi ricordi e mi hanno convinto a tornare.
Quali sono le sfide quotidiane che ti trovi a dover affrontare come General Manager dell'ADLER Spa Resort BALANCE?
Per me è importante che sia gli ospiti che i collaboratori si sentano a proprio agio, che ci si vada incontro gli uni agli altri, con una comunicazione diretta e aperta. Solo così è possibile trovare le soluzioni giuste che tengono conto delle esigenze e delle prospettive di tutti.